Dolomiti: fra natura e biodiversità

08 Aprile 2020

Il territorio delle Dolomiti offre un ricco e variegato mix di habitat che consentono alle specie animali e vegetali più diverse di abitarlo. Il contesto vario in cui i differenti esemplari vivono comprende molti ambienti diversi fra i quali: boschi misti, estesi altipiani, pascoli aridi, alpeggi, ghiaioni scoscesi, erte pareti rocciose, limpidi corsi d'acqua, laghi d'alta quota, ambienti umidi.

È importante ricordare che nei parchi naturali, o negli ambienti protetti, il 41% delle specie animali che vi abitano sono a rischio.

Avventurandosi alla scoperta di questi luoghi si può godere al meglio di tale preziosa biodiversità. Non è raro imbattersi in uno scoiattolo che, veloce, risale un tronco, oppure in un timido camoscio che fa capolino fra i cespugli o ancora in un picchio rosso nascosto nella cavità di un albero. Alzando gli occhi al cielo si possono  ammirare meravigliosi esemplari di aquila reale, che popolano le nostre montagne.


Ad arricchire l’avifauna dolomitica troviamo il gallo cedrone, la pernice bianca e la rondine montana, che sono diffuse nelle zone dei Parchi Naturali del Bellunese, di Sesto, di Brenta e del Puez-Odle.


Nelle acque dei torrenti e nei laghetti alpini si possono riconoscere molteplici tipi di pesci tra i quali i più comuni sono la trota e la carpa. Durante una passeggiata notturna potrà capitare di osservare una civetta o un gufo reale che si aggirano silenziosi per il bosco.

Anche nel caso del patrimonio floreale e arboreo dolomitico possiamo evidenziare una grande ricchezza di specie. Fra quelle più comuni si citano le campanule, il tarassaco e il cardo, ma è d’obbligo ricordare anche la meravigliosa stella alpina, che nel tempo si è trasformata in un fiore icona delle Alpi.

 

Tra le numerose specie endemiche che popolano le Dolomiti ricordiamo la campanula morettiana che cresce nelle rupi attraversate da correnti d'aria umida sopra i 1000-1200m e fiorisce ad Agosto; la primula tirolese che si trova tra le rocce dolomitiche, in luoghi umidi e riparati dal sole tra i 900 e i 2600m; la Sassifraga di Facchini che cresce sempre in ambienti rocciosi a prolungato innevamento tra i 2400 e i 3300m; l'Ormino montano nei pascoli su terreno calcareo; il Semprevivo delle Dolomiti che cresce solo nelle Dolomiti d'Ampezzo tra i 1500 e i 2500m; l'Acchillea delle Dolomiti, la Vedovella e molto altro.
Per quanto riguarda invece il patrimonio arboreo dolomitico, possiamo individuare diverse specie che lo contraddistinguono come: l’abete rosso, il larice e il pino cembro, simbolo della macchia dolomitica.

I boschi della Val Badia offrono anche l’opportunità per gli appassionati e non di approfittare della raccolta dei funghi. Il periodo più indicato a quest’attività inizia a Settembre. Ricordiamo che per svolgerla è necessario munirsi di autorizzazione, che è possibile scaricare all’indirizzo www.guestinfo.it oppure recandosi presso gli uffici dell’Associazione Turistica.

Per avvicinare maggiormente la comunità alle bellezze faunistiche del territorio fino al 21 Agosto presso la chiesa di San Vigilio verrà organizzata una esibizione di civette dalle 14:00-18:00, dove sarà possibile ammirare da vicino questi meravigliosi esemplari.

 

 

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