La cultura ladina delle Dolomiti

30 Luglio 2019

San Vigilio di Marebbe, situato nella più ampia valle di Mareo, fa parte della Ladinia, un’area ricca di cultura e tradizione. La lingua ladina, costituita da una serie di dialetti presenti nelle aree delle Dolomiti, del Friuli e del Cantone dei Grigioni in Svizzera, ne rappresenta un fattore unificatore.
La Ladinia comprende cinque vallate: la Val Badia, la Val Gardena, la Val di Fassa, il Livinallongo e Ampezzo.

 

La lingua di questa regione è molto antica e si è formata nel primo secolo dopo cristo, sotto la conquista romana della regione alpina. Gli abitanti delle Dolomiti facevano parte di una popolazione di più lingue e culture tra le quali i Norici e Celti. Venne così a definirsi la popolazione Retica, che si pensa discendere dagli Etruschi, che si ritirarono nell'arco alpino dopo le invasioni celtiche nel nord Italia, e dai Norici. Il latino volgare si diffuse nel territorio grazie alla presenza dei soldati romani mischiandosi alle lingue retiche e noriche e dando vita al ladino. Esso rappresenta una lingua vera e propria, riconosciuta anche dall'Unione Europea.

La morfologia naturale in cui questa lingua si è inserita ha garantito la sua conservazione e la resistenza a pressioni esterne. Questo rappresenta un motivo di orgoglio per la popolazione locale che si riconosce anche in una bandiera nata il 5 maggio 1920 durante una protesta da parte dei rappresentanti delle valli Ladine che rivendicavano il diritto dell'autodeterminazione dei popoli. Infatti dopo la prima guerra mondiale, la popolazione ladina non era riconosciuta come gruppo etnico distinto. La bandiera ladina è formata da tre strisce orizzontali: celeste-bianco-verde. Il verde dei prati, il bianco della neve che ricopre il territorio dolomitico e il celeste del cielo vanno a comporre il simbolo che contraddistingue questa popolazione.

 

Durante il periodo fascista, l'identità ladina non venne riconosciuta e la sua bandiera dichiarata illegale. Negli ultimi anni però la situazione è migliorata notevolmente: infatti nelle scuole paritetiche della Val Badia, Val Gardena e Val di Fassa, è previsto l'insegnamento della lingua ladina sia scritta che parlata, per poter lavorare nel settore pubblico è inoltre necessario disporre di un patentino che riconosca le competenze linguistiche.

 

Il territorio offre diverse possibilità di approfondimento e avvicinamento a questa cultura, una fra queste è il Musem Ladin Ciastel de Tor, che avvicina il visitatore alla storia, lingua, cultura, al mondo leggendario, all’archeologia, geologia, artigianato e allo sviluppo turistico delle valli ladine nelle Dolomiti. Qui vengono ospitate mostre, concerti e seminari, oltre a incontri su diversi temi e aspetti legati alla lingua e cultura ladina. La visita di questo museo ripercorre la vita quotidiana del passato, ma anche attuale delle popolazioni ladine delle Dolomiti, ponendo evidenza sulle influenze significative degli eventi sulla loro vita.

 

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